LET BE WOODEN La NEBletter del progetto LIFE-BE WOODEN Realizzata da ART-ER |
Per cominciare Il progetto BE-WoodEN ha come obiettivo lo sviluppo di competenze e la promozione della conoscenza dell'uso del legno in edilizia. In queste settimane sono stati realizzati un percorso esperienziale e un'attività di comunicazione sulle tematiche del progetto che sfrutta le potenzialità del web. Vediamo di cosa si tratta. |
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IL FATTORE NEB Fare esperienza del legno con BE-WoodEN Tra prove pratiche e comunicazione digitale Be-WoodEN continua i suoi interventi formativi e di divulgazione sull’uso del legno. Si è appena conclusa la winter school esperienziale intensiva a Firenze e una serie di podcast attualmente disponibili online. Ne abbiamo parlato con Marco Togni, professore associato di Tecnologia del legno presso l’Università di Firenze e Ugo Terzi, responsabile di Assolegno, associata di FederlegnoArredo. |
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Marco Togni, chi sono stati i partecipanti alla Winter School di Be-Wooden? Marco: L'attività era rivolta a 20 professionisti scelti tra coloro che avevano frequentato il maggior numero dei webinar online sul legno strutturale, realizzati da Be-Wooden, quindi un gruppo di persone selezionate di professionisti, in generale architetti e ingegneri. |
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Il programma era molto serrato ed è stato svolto organizzando i partecipanti in piccoli gruppi, sia per favorire un miglior rapporto tra docenti e discenti, sia per la necessità di osservare provini, usare attrezzature e maneggiare elementi strutturali, attività meno efficaci se svolte con l’intera classe. I partecipanti sono stati selezionati dopo aver seguito i webinar online. Quale valore aggiunge la Winter School per questi professionisti? |
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| Marco: L'obiettivo era proprio quello di aiutare queste persone a consolidare quello che avevano già appreso con i webinar, attraverso attività pratiche che consentissero di verificare e toccare con mano i materiali, fare prove pratiche, percepire le caratteristiche del legno. Esperienze di questo tipo favoriscono un miglior consolidamento dell'apprendimento teorico. |
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A parte una breve introduzione iniziale anche per raccontare il luogo in cui ci trovavamo (una villa del XV sec.), la formazione è stata molto pratica e sono state organizzate anche visite aziendali a cui le persone presenti hanno partecipato attivamente con domande su vari aspetti. L’esperienza di laboratorio e il contatto diretto con questo materiale non lasciano indifferenti, perché coinvolgono più sensi, oltre alla vista, che ne coglie la bellezza; il tatto a percepire le diverse consistenze dei legni, e l’olfatto che cattura i suoi profumi, capaci di fissarsi nella memoria. |
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Qual è stata la risposta dei partecipanti a questo tipo di esperienza didattica? Ricordo che stiamo parlando di professionisti? Marco: Stiamo parlando di persone già predisposte e interessati ai temi e che hanno deciso di investire del tempo per fare formazione. Detto questo, sono tornati ad essere studenti, calibro e lente alla mano, con la voglia di mettersi in gioco. |
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| Era stupendo vedere come le cose che raccontiamo sempre agli studenti, e che diamo quasi per scontate, continuino a sorprendere. I partecipanti alla Winter School di Be-Wooden hanno anche seguito i webinar online che avete realizzato: avete avuto riscontri anche su quelli? Marco: Sì, abbiamo avuto dei riscontri spontanei positivi. Per noi è una grande soddisfazione perché non facciamo abitualmente questo tipo di didattica a distanza. |
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Passiamo ora a un’altra modalità di diffusione di conoscenze sull’uso del legno in edilizia, attraverso il web e quindi alla serie podcast di FederlegnoArredo. Ugo Terzi, perché è stato scelto lo strumento dei podcast? |
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Ugo: Innanzitutto, la scelta è legata a una questione di praticità. La comunicazione oggi deve essere veloce e spesso e volentieri non abbiamo il tempo di concentrarci su uno schermo, ad esempio possiamo ascoltare un podcast mentre viaggiamo, mentre guidiamo. È anche strumento relativamente economico rispetto, ad esempio, alla costruzione di un video, e questo si rendeva necessario, soprattutto perché noi avevamo la necessità di sviluppare dei podcast sia in italiano che in inglese, con ospiti stranieri. È stato più facile registrare solo l’audio. |
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I podcast sono 8 nella versione italiana e altri 8 in quella inglese. Ugo: Sì, nelle due versioni gli argomenti sono gli stessi, con la stessa parte introduttiva, cambiano gli esperti, non solo per la questione della lingua ma anche perché portano prospettive diverse del tema, più approfondite sul contesto locale o con uno sguardo internazionale, con esperienze e competenze diverse. Ad esempio tra gli ospiti c’è Dieter Lechner, uno dei più grandi esperti a livello internazionale. |
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Parliamo del taglio tematico che avete scelto. Ugo: I podcast rispecchiano l'approccio innovativo che abbiamo voluto dare al tema. Le costruzioni in legno non sono un'acquisizione recente, quindi non parliamo più della statica, ovvero della resistenza meccanica, piuttosto che dell'estetica, cioè della piacevolezza, della bellezza del legno. Parliamo del legno dal punto di vista della decarbonizzazione, della facilità di smontaggio e del recupero e riuso, della progettazione e del fine vita dell'edificio, del benessere indoor, del legno italiano come strumento potenziale di rilancio dell’economia per le aree interne montane della nostra penisola. |
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Tutti i temi riguardano la sostenibilità, che è un tema molto vasto difficile da coprire interamente. Pensiamo alle politiche del Green Deal e alle ultime normative europee ma anche nazionali, come i CAM per l’edilizia. Prendiamo ad esempio la EPDB IV, la normativa per la riqualificazione energetica del patrimonio esistente: si direbbe un tema che ha poco a che fare con il legno, ma pensiamo che l’Italia è un paese sismico. Intervenire sul patrimonio esistente soltanto per riqualificare energeticamente, trascurando gli interventi di riqualificazione sismica significa sostanzialmente buttare via i soldi, perché, purtroppo, alla prima scossa viene giù tutto e si son persi tutti gli interventi economici che sono stati fatti. In questo caso, il legno aiuta molto perchè, oltre a essere un isolante naturale, ha anche, appunto, caratteristiche meccaniche ben precise e quindi, intervenendo con un retrofit combinato sismico ed energetico, si riuscirebbe ad ottemperare sia alle esigenze di riqualificazione energetica, sia alle esigenze di riqualificazione sismica, cosa che con altri materiali, ovviamente è più complesso fare. |
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Che valore aggiunto hanno i podcast per la comunicazione di questi approfondimenti, nati nell’ambito di un progetto europeo come Be-Wooden? Ugo: Tocchi un tema che a me è molto caro: capita che durante i progetti europei si faccia un gran lavoro che poi rischia di rimanere nel cassetto, un patrimonio che si rischia di perdere. La comunicazione è fondamentale nella trasmissione della conoscenza delle competenze. La comunicazione attraverso i podcast ha l’obiettivo di creare un'esperienza che lasci una traccia di ciò che è stato fatto, invece di limitarsi a produrre documentazione cartacea o convegni. Il podcast rimane ed è sempre consultabile, con cui abbiamo cercato di parlare di argomenti che sappiamo essere importanti per la società e che lo rimarranno a lungo, nonostante ci sia un significativo tentativo di disconoscere la crisi climatica in atto.
La comunicazione fatta bene è anche uno strumento di democratizzazione della conoscenza, se aiuta a rendere più comprensibili a tutti temi che spesso rimangono patrimonio degli addetti ai lavori Ugo: Questo è un punto centrale. C’è l’esigenza di parlare a un pubblico più vasto possibile di argomenti importanti, ma al tempo stesso cercare di parlarne in maniera chiara e comprensibile, in modo che ne rimanga traccia nella memoria delle persone. |
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| Marco Togni è laureato in Scienze Forestali, con un dottorato in Scienze del Legno, esperto di legno strutturale, prove non distruttive, ispezioni sul costruito e prodotti a base di legno. Già libero professionista, dottore forestale, dal 2001 è professore associato di Tecnologia del legno presso l’Università di Firenze, nel dipartimento DAGRI. |
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| Ugo Terzi, laureato in architettura, abilitato alla libera professione, dal 1998 esperto di costruzioni in legno e bioeconomia circolare, già responsabile di Assolegno dal 2006 al 2008 e coordinatore per l'introduzione del legno nelle NTC, è tornato ad assumere la carica di responsabile Assolegno nel 2024 ed è anche direttore generale di AFI (Associazione Forestale Italiana). Membro di commissioni CEN ed UNI sulla sostenibilità e il legno strutturale. Rappresentante Assolegno in CEI Bois. Coordinatore del tavolo Advocacy nel progetto Timber Forward. Membro di WoodPoP. Rappresentante del CNEL al tavolo Legno del MASAF. Rappresentante di AFI al tavolo Strategia Biodiversità 2030. |
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La Study Visit in Slovenia. Ne avevamo parlato nella scorsa newsletter: ecco quello che è successo |
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Le interviste di Let Be Wooden già pubblicate: |
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