LET BE WOODEN La NEBletter del progetto LIFE-BE WOODEN Realizzata da ART-ER |
Per cominciare Il progetto LIFE Be-WoodEN sta entrando nel vivo delle attività di promozione di conoscenze e pratiche dell’uso del legno nel settore delle costruzioni. Come sempre, l’obiettivo è di offrire una visione ampia e di sistema che consente di inquadrare il tema da diverse angolazioni rivolgendosi a un pubblico diversificato. La prima azione riguarda la pubblicazione di seminari gratuiti, disponibili su piattaforma web. |
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IL FATTORE NEB Imparare a costruire con il legno oggi Dal campo agli impatti dei materiali bio-based con un approccio NEB Le attività di capacity building sono il cuore del progetto LIFE BE-WoodEN: tra le prime azioni ci sono una serie di moduli online gratuiti che affrontano diversi aspetti dell’uso del legno e dei materiali bio-based in edilizia. Ne parliamo con Alessandro Bosso esperto di ambiente, clima e sviluppo sostenibile di ART-ER, e due dei formatori che hanno contribuito alla realizzazione dei webinar: Angela Amorusi (ART-ER) e Marco Togni (Università di Firenze). Come si inseriscono le attività formative all'interno del progetto e in cosa consistono? Alessandro: Il progetto LIFE Be-WoodEN si fonda su due pilastri: il capacity building e la sperimentazione. Le attività di formazione sono diverse e comprendono webinar online, una visita studio, una winter school, laboratori di innovazione e focus group. Sono rivolte in primis a professionisti come progettisti, architetti, ingegneri, ma anche agronomi, perché il tema è il legno, che parte dalla materia prima fino all’edilizia e al prodotto finito, inclusi gli arredi. Altri target importanti sono gli studenti, le aziende che operano nella filiera del legno, gli enti pubblici promotori di progetti e quindi di assegnamento di incarichi. Alcune iniziative saranno aperte anche ad artigiani e artisti, come nel Bauhaus, dove si intrecciavano gli aspetti tecnici e quelli creativi. Si tratta di attività che consentono di acquisire e aggiornare competenze ma anche scambiare conoscenze, e condividere l’approccio del New European Bauhaus. Come sono organizzati i webinar online? Sono accessibili a tutti? Alessandro: Sì, i webinar sono disponibili gratuitamente sulla piattaforma web dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Genova in modalità asincrona. Ognuno può scegliere quale seguire e farlo quando gli è più comodo: per accedere basta registrarsi. Per gli architetti e per i dottori agronomi e forestali valgono come aggiornamento professionale e si ottengono i crediti rispondendo al questionario alla fine di ogni webinar. I webinar rimarranno disponibili anche dopo la fine del progetto. Sono organizzati in tre moduli: uno è dedicato al NEB e al placemaking come agente di cambiamento e spiegano come integrare aspetti di sostenibilità, bellezza e inclusività, curato dall’Università di Wroclaw. Un altro modulo è dedicato alle caratteristiche del legno, ai prodotti strutturali a base di legno, sia negli aspetti di produzione sia in quelli di utilizzo come materiale da costruzione, affidato all’Università di Firenze. Il tema dei Green Circular Building caratterizza il modulo sviluppato da ART-ER in collaborazione con le Università di Genova e Primorska e si occupa degli aspetti ambientali collegati all'utilizzo del legno e dei materiali bio-based nella filiera dell’edilizia. |
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Quali sono i temi affrontati nel modulo dedicato agli Edifici Verdi? Alessandro: In questo modulo parliamo dell’impiego del legno in edilizia dal punto di vista dell’Ecodesign e del ciclo di vita degli edifici, e di come l’uso di questi materiali naturali abbia un impatto diverso in tutte le fasi, dalle materie prime a monte fino alla “fine vita” dell’edificio, rispetto ad altri materiali come il cemento o l’acciaio. Ci sono impatti diversi in termini di consumo di risorse, di emissioni di gas serra, di utilizzo di risorse non rinnovabili, di generazione di rifiuti pericolosi. Nel webinar parliamo anche del benessere di chi abita in un edificio costruito con materiali naturali, degli aspetti specifici legati all'acustica o al green public procurement che riguarda le amministrazioni pubbliche, cioè quali criteri deve prevedere un bando pubblico per la realizzazione di edifici realizzati con materiali legnosi o per forniture di arredi in legno. Questo modulo è utile sia agli amministratori pubblici che scrivono i bandi, sia ai progettisti e alle aziende che rispondono al bando. Possiamo fare qualche esempio dei temi trattati nel modulo sugli edifici verdi? Angela: Abbiamo esplorato alcuni temi cruciali riguardanti l'impiego del legno nel settore degli arredi e dell'edilizia, con un focus sull'integrazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nelle pratiche di Green Public Procurement (GPP), uno strumento di politica ambientale che promuove l'adozione di prodotti e servizi a basso impatto ambientale da parte delle amministrazioni pubbliche, incentivando l'uso di materiali come il legno. Attraverso il GPP si può sostenere la diffusione di prodotti in legno certificato, garantendo che provengano da foreste gestite in modo sostenibile e che rispettino rigorosi criteri ambientali. Questo non solo contribuisce alla riduzione dell'impatto ambientale, ma rafforza anche il ruolo del legno nel raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 e del Green Deal europeo. A cosa servono i CAM? Angela: L'integrazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nelle procedure di appalto orienta le scelte progettuali e di approvvigionamento verso soluzioni a basso impatto ambientale, favorendo l'uso del legno come materiale sostenibile nell'edilizia. Possono essere applicati per promuovere l'uso di legno certificato, non solo per le strutture portanti ma anche per gli arredi interni, contribuendo così alla realizzazione di edifici che rispettano i più alti standard di sostenibilità. Un ulteriore punto da considerare sono le certificazioni ambientali per il legno e i suoi derivati. |
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| Qual è il ruolo delle certificazioni? Angela: Marchi come il FSC (Forest Stewardship Council) e il PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification) sono fondamentali per attestare la provenienza sostenibile del legname utilizzato. Queste certificazioni non solo garantiscono la sostenibilità delle foreste da cui proviene il legno, ma aggiungono anche valore ai progetti edilizi e agli arredi, rendendoli più attraenti sia per le amministrazioni pubbliche che per i consumatori privati. Attraverso i CAM si favorisce la creazione di un ambiente costruito che risponde alle esigenze di un futuro più verde e resiliente. Tra i webinar disponibili ci sono anche quelli dedicati al legno, ai prodotti strutturali a base di legno e alle loro caratteristiche, realizzati dall’Università di Firenze. Che aspetti di questo materiale vengono affrontati? Marco: I webinar che abbiamo curato come Università di Firenze hanno l’obiettivo di aiutare le persone interessate, i progettisti o i professionisti in generale, a comprendere le caratteristiche del legno in relazione all’impiego strutturale. L'esigenza nasce dal fatto che spesso si considera il legno alla stregua degli altri materiali da costruzione. |
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Ma il legno viene prodotto da un organismo vivente che è l'albero e che, a sua volta, vive in una sorta di popolamento che è la foresta, in cui è bello e salutare fare delle passeggiate. Gli otto webinar sono concettualmente suddivisibili in 2 gruppi: i primi quattro introducono l'argomento legno nelle sue caratteristiche, pregi e limiti; gli altri quattro sono rivolti agli impieghi strutturali di legno massiccio e prodotti, e alla sostenibilità. Quali sono i vantaggi dell’uso di questo materiale? Marco: Innanzitutto il legno è sostenibile perché ha un basso impatto ambientale e mantiene sequestrato il carbonio sottratto all’atmosfera. Inoltre, in quanto materiale di origine naturale ha il vantaggio di essere naturalmente compostabile, dunque non inquinante. Al termine dell’uso si può riciclare per fare pannelli di particelle (truciolare). Dal punto di vista dell’uso del legno in edilizia, quali sono le caratteristiche strutturali che vanno tenute in considerazione rispetto ad altri materiali? Marco: Troppo spesso si verifica che, proprio per quelle ragioni che dicevo prima, i prodotti a base di legno in edilizia siano utilizzati con troppa leggerezza, con il rischio di trovarsi di fronte a strutture che non hanno la durata prevista. Ciò è dovuto alla poca conoscenza delle caratteristiche della materia prima, della sua alterabilità, per cui si progetta con il legno come se si stesse utilizzando un materiale artificiale, ma così non va. Perciò abbiamo voluto mettere l’accento su quegli aspetti che i progettisti dovrebbero considerare in relazione alla durabilità del costruito. Oltre ai progettisti bisogna tenere conto anche dei committenti e di quale percezione abbiano questi ultimi del materiale legno per l’impiego in edilizia. Marco: Il legno, come materiale naturale, può subire alterazioni ma è anche sorprendentemente resistente, il che può essere in contrasto con la percezione di chi non è esperto: ad esempio, le fessure da ritiro che si possono aprire in una trave di legno e che preoccupano tanti, sono perfettamente naturali e le possiamo vedere anche in travi in opera da più di cent’anni. Come si comporta una struttura in legno per esempio in relazione al fuoco? Marco: Si può pensare che un edificio che ha strutture in legno sia meno sicuro di uno fatto con materiali artificiali. In realtà le velocità di combustione del legno sono piuttosto contenute, si misurano in pochi millimetri al minuto, e questo consente di avere più tempo per mettersi in sicurezza in caso di incendio. Gli edifici che hanno strutture in acciaio o calcestruzzo sono anch’essi alterabili in caso di incendio ma hanno un comportamento diverso, paradossalmente più pericoloso: l’acciaio non brucia ma, arrivato a una certa temperatura di soglia, si rammollisce e crolla all'improvviso, tutto insieme. Anche il cemento armato è sensibile alle alte temperature e quindi potrebbe cedere all'improvviso. Inoltre, ciò che spesso provoca fumi venefici o il propagarsi veloce delle fiamme, non sono le strutture di legno ma i materiali sintetici di cui sono composti molti oggetti che troviamo nelle nostre case, come tende, tappeti, sofà e prodotti di materiali plastici. L’acqua può essere un fattore alterante? Marco: Il legno è un materiale poroso e igroscopico, cioè scambia continuamente molecole di acqua con l'aria che lo circonda e tende a equilibrarsi alle condizioni climatiche dell'ambiente in cui è immerso. Questo fattore, in elevate condizioni di umidità, può generare problemi al materiale legnoso. In questi casi va previsto quale esposizione all’umidità e all’acqua la struttura dovrà subire. Il progettista, per garantirne la durabilità, deve tenere conto di quello che può succedere alla struttura in un lungo arco temporale. Il legno è anche un materiale interessante per i manufatti che abbiamo in casa. Marco: Si!, su questo bisogna cambiare mentalità! Molte persone, di fronte alla scelta per l’acquisto di un manufatto possono pensare: “Compro un oggetto di plastica anziché di legno perché così sono sicuro che non abbiano distrutto le foreste e quindi danneggiato l’ambiente per produrlo”. Non è così per due ragioni: in Europa ci sono leggi molto rigorose e controlli per cui si può commercializzare solo legno tagliato legalmente. L’altro aspetto da tenere in considerazione è che ogni oggetto di legno, dal tagliere, alla sedia, alla trave, mantiene sequestrato in sé un certo quantitativo di CO2 sottratto all’atmosfera dagli alberi da cui è stato ottenuto. Quindi, scegliendo il legno, contribuisco ad avere un impatto positivo sull’ambiente e, di conseguenza, alla riduzione della produzione di plastica o altro materiale artificiale, che invece sono responsabili dell’aumento della CO2. Su questo, tutti noi consumatori, con le nostre scelte, abbiamo un ruolo e un grande potere nel favorire le produzioni sostenibili al fine di combattere la crisi climatica. |
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| Alessandro Bosso è geologo e ha conseguito un master internazionale in gestione integrata dell’ambiente. Si occupa di gestione delle risorse naturali e di sostenibilità ambientale, esperto nei temi legati al capitale naturale, al cambiamento climatico, all’economia circolare. |
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| Angela Amorusi è esperta senior specializzata in analisi tecniche e strumenti di qualificazione ambientale, con una laurea in Scienze Geologiche. Lavora in ART-ER S. cons. p. a. nell'area Sviluppo Sostenibile dal 2003 e ha un’ampia esperienza nelle politiche ambientali settoriali e nell'adattamento ai cambiamenti climatici, Green Public Procurement, sviluppo sostenibile, produzione e consumo sostenibile. |
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| Marco Togni è laureato in Scienze Forestali, con un dottorato in Scienze del Legno, esperto di legno strutturale, prove non distruttive, ispezioni sul costruito e prodotti a base di legno. Già libero professionista, dottore forestale, dal 2001 è professore associato di Tecnologia del legno presso l’Università di Firenze, nel dipartimento DAGRI. |
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LIFE Be-WoodEN alla WorldSkills 2024 a Lione. Ecco cosa abbiamo visto |
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