LET BE WOODEN NEBletter of LIFE BE-WoodEN project Powered by ART-ER |
Per cominciare Prende il via oggi Let Be Wooden, la NEBletter del progetto LIFE BE-WoodEN Buildings and Education in Wood Ecosystem for the New European Bauhaus (LIFE 2023-PLP-Bauhaus-Phoenix-Emerald) che, tra il 2024 e il 2025, ci accompagnerà nel racconto di un materiale naturale, il legno, che sta tornando al centro dell’attenzione di architetti e designer attenti agli impatti ambientale e sociale come materiale per un’edilizia più sostenibile ed equa. E il tema dell’edilizia sostenibile basata sulla bio-economia rigenerativa e circolare, è il focus dell’iniziativa NEB Academy Pioneers Hub, lanciata dal New European Bauhaus per l’Anno Europeo delle Competenze e dedicata ad azioni di aggiornamento e riqualificazione di edilizia sostenibile. |
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IL FATTORE NEB Per fare un tavolo ci vuole il legno… Nuove competenze per l’edilizia sostenibile Come raccontava il geniale testo di Gianni Rodari scritto per la canzone di Sergio Endrigo, in natura tutto è interconnesso e, ormai lo abbiamo capito, il genere umano ne fa parte insieme ai manufatti che a partire dai materiali naturali ha realizzato. Il legno è stato sicuramente uno dei materiali più utilizzati per la costruzione di oggetti d’uso e artistici, abitazioni e mezzi di trasporto. Un materiale duttile, disponibile in numerose varianti e caratteristiche che nel tempo però è stato via via sostituito da altri materiali: nel settore dell’edilizia, dal cemento. Le sfide globali della sostenibilità ambientale e della riduzione delle emissioni, stanno mettendo in evidenza il ruolo degli elementi naturali come fonte di conoscenza e di soluzioni per migliorare i nostri contesti di vita e il benessere delle comunità. |
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| Il progetto LIFE BE-WoodEN si occupa proprio di questo, e per saperne di più ne parliamo con Giovanna Franco, Università di Genova, che coordina il partenariato europeo. Giovanna: L’idea di LIFE BE-WOODEN nasce in risposta a un bando speciale del programma LIFE sull’uso del legno e dei materiali bio-based - materiali biologici, come alghe o altro su cui oggi si fa molta ricerca - per l’impiego nelle costruzioni. |
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Un aspetto specifico del bando era la formazione di nuove professionalità in grado di utilizzare questi materiali nell’arco dell’intero processo di vita della costruzione, dalla progettazione all'esecuzione, al cantiere ma anche alla progettazione secondo principi di sostenibilità ambientale, alla gestione del ciclo di vita dell'edificio fino addirittura al recupero, riqualificazione, e smantellamento degli edifici esistenti. La particolarità del bando era l’attenzione ai pilastri sui quali si basa l'approccio del New European Bauhaus (sostenibilità ambientale, inclusione sociale e bellezza), di grande interesse per i partner del progetto. Giovanna: Il progetto è stato fortemente voluto dal partner Regione Liguria prima tra le regioni italiane a sposare l’approccio e la metodica del NEB, organizzando iniziative che hanno avuto risonanza sul territorio ma non solo, in collaborazione con l'Università di Genova. Regione Liguria ha immaginato che intorno a questo bando si potesse catalizzare un partenariato competente, che si è via via allargato intorno al nucleo iniziale formato da ART-ER, l’Università di Firenze e Università degli Studi di Genova, arricchendosi di partner nazionali, come Federlegnoarredo, e di profilo europeo, come l’Università Tecnica di Wroclaw, l’Università di Primorska e Housing Europe. |
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LIFE BE-WOODEN è una proposta strutturata in due obiettivi fondamentali: la formazione di competenze specialistiche e la creazione di nuove professionalità espresse dai principi del New European Bauhaus. Perché riprendere il legno come materiale di costruzione? Giovanna: L’attenzione sempre più forte verso la sostenibilità e le risorse rinnovabili, la riduzione delle emissioni e dei costi energetici dei materiali da costruzione hanno portato a ripensare a un impiego maggiore del legno |
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Questo materiale ha caratterizzato la gran parte della storia delle costruzioni, non soltanto in Europa ma in tutto il mondo, soprattutto nei paesi con grande disponibilità di questa risorsa. Ci sono critici e storici dell'architettura che amano dividere il mondo storico delle costruzioni in due grandi fasce trasversali al Pianeta Terra: la fascia del legno e la fascia della pietra o laterizio, come derivazione delle risorse locali argillose, e in questa seconda rientrano sicuramente i paesi del sud Europa. In epoca moderna recente, la costruzione massiva che ha caratterizzato il secondo dopoguerra, gli edifici commerciali, lo sviluppo di edifici in altezza, hanno richiesto l'impiego dei cosiddetti materiali nuovi, in primis l'acciaio e il cemento armato, che hanno aumentato le potenzialità strutturali degli edifici hanno determinato il grande inurbamento dell'edilizia a basso costo, grazie a tecniche di montaggio economicamente più vantaggiose. Cosa significa costruire con il legno oggi? Giovanna: Innanzitutto costruire con il legno significa pensare a questa come a una risorsa rinnovabile: una importante attenzione va data alla coltivazione e all’impiego del materiale legno, ma anche alle modalità di lavorazione. Infatti, oltre al legno naturale, quello che chiamiamo massello, sono state sviluppate nuove modalità di lavorazione che propongono oggi prodotti sempre più interessanti dal punto di vista delle capacità di resistenza ai carichi, e che consentono quindi di costruire anche edifici sviluppati in altezza. La sfida è allo stesso tempo costruire con leggerezza ma con materiali non inquinanti o nocivi, che hanno caratteristiche percettive positive. Il legno viene considerato dagli utilizzatori un materiale che esprime piacevolezza e calore, apprezzato per la qualità degli spazi che crea. Il progetto prevede un’importante attività legata allo sviluppo di percorsi formativi innovativi: quali competenze e per chi?
Giovanna: Abbiamo fatto una riflessione a più voci su quelle che sono le competenze necessarie per “tornare” a costruire con il legno, perché il materiale non è più lo stesso, e la nuova architettura e le nuove esigenze abitative (densità, altezza) richiedono modalità costruttive diverse dal passato. Le competenze necessarie sono diverse, serve conoscere la vasta gamma di prodotti e i loro possibili impieghi, le potenzialità espressive e tecniche ma anche i difetti. Abbiamo quindi un target cruciale che è quello dei tecnici progettisti in senso ampio: architetti, ingegneri, geometri, designer nel senso di un progettare che si occupa anche dell'ambiente e dello spazio di vita, interno ed esterno, l'attrezzatura degli spazi esterni, la creazione di spazi comuni, di socialità. Un altro target importante è rappresentato dagli enti pubblici, di chi si occupa delle autorizzazioni, dei criteri ambientali minimi, dei Green Public Procurement, della gestione della filiera legno. E’ importante non guardare soltanto a chi impiegherà dei prodotti lavorati ma anche a ciò che significa per i territori che sono ampiamente forestati, come l'Emilia-Romagna, la Toscana e la Liguria, che non a caso sono località partner di progetto. Bisogna capire quali sono gli ostacoli e i vincoli anche nella realizzazione di una filiera produttiva del legno che purtroppo non ha ancora grande sviluppo perché trova delle difficoltà, nel processo di taglio, di impiego, di utilizzo. Da questo punto di vista, il ruolo di ART-ER sarà prezioso. Grazie a Federlegnoarredo coinvolgeremo anche le aziende produttrici di materiali e componenti che dal legno hanno derivazione. Il progetto ha una durata di due anni e ha obiettivi ambiziosi ma concreti, come una NEB Academy dedicata all’uso dei materiali bio-based in edilizia.
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Photo credit: Miran Kambič |
| Giovanna: Uno degli impatti principali del progetto è la creazione di un NEB Academy Pioneer Hub italiano, che sarà costituito tra Università di Genova, Università di Firenze e ART-ER, con attività prevalentemente dedicate alla formazione di competenze (NEB SUD Hub). Su questo puntiamo moltissimo perché sarà un grande ombrello dentro il quale non soltanto inseriremo le attività di progetto ma auspicabilmente tutte le altre |
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attività in essere presso i tre enti costituenti relativi a questo tema e soprattutto ci auguriamo diventi l'innesco di azioni future. In questo processo, l’Università di Primorska ha un ruolo fondamentale, per la sua competenza sull'ingegneria del materiale legno. Andremo a visitare una delle sue sedi, un edificio innovativo tutto costruito in legno, che è anche monitorato costantemente per valutarne gli impatti concreti anche sul benessere dell'utente. Inoltre, l’Università di Primorska ha costituito il primo NEB Academy Pioneer Hub europeo (NEBAP HUB), e prevediamo l’istituzione di una collaborazione permanente tra l’Hub italiano e quello sloveno. Un’altra eredità del progetto è il percorso formativo che sarà sviluppato e sperimentato. Giovanna: Il percorso a cui stiamo lavorando è strutturato su tre blocchi: capacity building sulle nuove competenze; economia circolare nelle costruzioni; uso del legno e dei materiali bio-based. Le attività sono rivolte a un target professionale europeo che potremo raggiungere anche grazie all’Università di Wroclaw e il contatto con l’ACE (Architects’ Council of Europe) ma vorremmo anche coinvolgere l'Unione Internazionale Architetti. Saranno importanti anche le metodologie: non soltanto lezioni di approfondimento tradizionali ma anche approcci più dinamici, learning-by-doing, visite a siti pilota, lezioni sul campo e partecipazione agli Innovation Labs. Gli interventi del progetto LIFE BE-WOODEN dedicano un’attenzione particolare anche alla dimensione sociale di un’edilizia che non deve essere solo sostenibile e bella, ma tenere conto anche delle esigenze delle comunità, di chi vivrà in quelle costruzioni, soprattutto se si tratta di gruppi sociali con fragilità. Giovanna: Uno degli approcci che caratterizzerà il percorso formativo sarà la progettazione partecipata e l’attenzione all’utente; non è una novità per le scuole di architettura, pensiamo alle esperienze di Giancarlo De Carlo o di Renzo Piano. Sono approcci molto presenti attualmente nei processi di rigenerazione dei centri storici, in contesti di degrado, che vengono dopo il periodo utopico del passato recente. Con il nostro progetto lavoreremo sull’edilizia sociale sotto diversi punti di vista: l’impiego di materiali naturali e legno per la progettazione dell'edilizia ad alta densità invece che con tecnologie prefabbricate in cemento armato, poco flessibili, poco adattabile a nuove esigenze d'uso, e una sperimentazione pilota su un caso concreto individuato in un edificio di nuova-acquisizione da parte dell'Azienda Regionale Territoriale per l'Edilizia di Imperia, nel Ponente Ligure, dove un gruppo selezionato di partecipanti alle attività formative e agli Innovation Labs si cimenterà con una Challenge-Based Learning (CBL) sul rinnovamento di spazi interni esterni di questo complesso. E tutto ciò anche con l'aiuto di Housing Europe, che metterà a disposizione le proprie competenze e conoscenze, con casi pilota e best practice a livello europeo. |
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| Giovanna Franco è Ordinario di Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento Architettura e Design dell’Università degli Studi di Genova. I suoi interessi di ricerca riguardano il patrimonio architettonico recente e antico, la sostenibilità, il risparmio di risorse e l’efficienza energetica, la manutenzione e la valorizzazione. È stata direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio di Genova e Coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in Architettura. È autrice di numerose pubblicazioni a livello internazionale e nazionale. |
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EVENTI Il progetto è stato presentato nell’ambito dell’evento satellite del NEB Festival 2024, organizzato il 18 aprile a Genova da Regione Liguria e ANCI Liguria dal titolo “Sviluppo di nuove competenze in Liguria per l’attuazione del New European Bauhaus”. |
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FORMAZIONE Tra le attività previste dal progetto per rafforzare le competenze della comunità professionale delle costruzioni in legno – architetti, designer, professionisti, tecnici – è previsto un fitto programma di webinar, attualmente in preparazione. I primi tre moduli sono dedicati a: la progettazione degli spazi pubblici partendo dai principi NEB, le tecnologie per la progettazione e la costruzione di edifici sostenibili e circolari, l’utilizzo del legno per le costruzioni. Ciascuno di questi moduli sarà articolato in diverse Unità, con le voci, i casi studio e le buone pratiche selezionate dai docenti e dagli esperti del Consorzio Be-WoodEN. Il webinar sarà pubblicato in italiano e in inglese sulla piattaforma ad accesso libero e gratuito dell’Ordine degli Architetti di Genova. |
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